In precedenza abbiamo parlato del disturbo ossessivo compulsivo, un disturbo d’ansia caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi e persistenti e di dubbi a cui seguono compulsioni, controlli o rituali messi in atto al fine di cercare sollievo dall’ansia causata dai pensieri ossessivi.
Il disturbo ossessivo compulsivo può tuttavia anche presentarsi senza compulsioni, controlli o rituali visibili. In questo caso si parla di ossessioni pure.
In realtà, chi soffre di ossessioni pure, molto spesso mette in atto compulsioni ma a livello mentale.
Cos’è una compulsione mentale? Consiste nel ripetere mentalmente e deliberatamente pensieri o immagini positive (o distraenti) che al fine di neutralizzare i pensieri ossessivi.
Vediamo qualche esempio di compulsione mentale.
Gianni è un religioso che soffre di ossessioni pure, di tanto in tanto compare nella sua mente la frase “il diavolo è con te”. Gianni rimane sconvolto da questi pensieri e si sente in colpa; per neutralizzare il pensiero disturbante ripete mentalmente frasi sacre.
Elena è madre di un bambino di tre anni, vuole molto bene a suo figlio. Nel corso del giorno le arrivano ripetutamente alla mente immagini terribili, si vede mentre picchia selvaggiamente il figlio.
Quando ha questi pensieri si sente in colpa e piange, si considera una cattiva madre e, per cercare di ridurre l’ansia, esegue mentalmente calcoli matematici. Tuttavia col tempo si accorge che passa sempre più tempo ad eseguire calcoli.
Le compulsioni mentali, come accade per quelle comportamentali, riducono l’ansia solo per breve tempo. In realtà contribuiscono a mantenere il disturbo ossessivo e rendono spesso difficile la vita alla persona che ne soffre almeno quanto le ossessioni stesse.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino